buenos aires e sanità

Una delegazione Napoletana ha partecipato all’XI Festival dei Diritti Umani di Buenos Aires organizzato dall’Associazione Cinema e Diritti. Gli appuntamenti e i film trasmessi hanno permesso di incontrare immigrati, ebrei scappati dall’Europa, Italiani esiliati e napoletani in cerca di lavoro e di prosperità. In molti convegni, dopo la programmazione, abbiamo parlato con le Madri di Placa de Majo, con le organizzazione di operai, di contadini e donne che si impegnano in una progettazione continua e costante per il benessere della collettività. Il concetto di collettività è visto attraverso l’impegno politico e sociale e attraverso la storia che ha insanguinato il sud America. L’unione collettiva e la gestione del patrimonio culturale è ricordato, con assunzione di responsabilità, da giovani, giovanissimi, adulti e anziani. Dal quartiere Palermo alla Boca la partecipazione politica attraverso il ricordo e la condivisione è continuamente sensibilizzata e partecipata. Il senso dell’organizzazione sta al di fuori della concezione Istituzionale, si apprende grazie alle proprie forze, senza sfrenati individualismi o personalismi e il senso del globale appare più “ristretto” e immediato.
Noi del rione Sanità siamo ben lieti di aver appreso questa lezione di civiltà “nascosta”. Abbiamo appreso l’importanza (anche se 10 giorni sono davvero pochi per poter trarre conclusioni, ma azzardiamo una semplice spiegazione solo perché l’entusiasmo non è ancora cessato), dell’auto-organizzazione e auto-gestione, un po’ come hanno fatto anche le donne della Via San Gennaro dei Poveri occupando il parco Rita Parisi. O come fa Gennarino che pulisce senza essere pagato il parco degli Aranci della Via Cinesi: è un esempio di integrazione e di organizzazione sud Americana. Susì che si batte per i malati mentali, Francesco che da solo ha sostenuto la campagna No-Felix, la Rete Sanità che continua la sua “lotta” per fare in modo che venga riconosciuto la “giusta dignità” alle persone del rione, essi sono tutti esempi di attivismo che in un certo qual modo possono essere paragonate al cooperativismo spontaneo Argentino. Anche se con qualche stonatura tutta italiana, l’importanza di descrivere e attivarsi per un qualcosa che migliora le nostre attese, è la prerogativa dominate che incoraggia ad andare avanti nel rispetto degli altri e soprattutto nel riconoscimento della nostra storia e della nostra dignità. [+Blogger]

4 commenti Aggiungi il tuo

  1. Anonimo ha detto:

    Queste cose non servono ad un beneamato cazzo! Servono a fare un viaggetto (pagato) in Argentina e credere di aver imparato qualcosa che non è possibile riproporre in Italy. Antonio

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  2. Anonimo ha detto:

    mi sa che non sai leggere stupido….

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  3. Anonimo ha detto:

    Le iniziative devono comunque portare frutti nel rione. Al più presto aspettiamo conferme. bisogna ampliare il turismo, il rione è ricchissimo. non aspettiamo che qualcuno venga da fuori e gestisca tutte queste opere d'arte. attenzione perchè gli squali hanno messo le mani sulla città… Intrinemd

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  4. Anonimo ha detto:

    più sostegno per il rione e più democrazia per tutti Enzo T

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