sicilia differenziata

Dopo un lungo viaggio goduto in treno fra natura e paesaggi, colpito dagli odori così forti e dalla terra arsa dal sole, giungo ad Agrigento città posta davanti l’Africa, terra di sbarchi. All’entrata mi accoglie Porta Gioiosa che dava accesso alla città. Sono giunto fin qui per fare un campo sull’emigrazione e so che saranno dieci giorni intensi di approfondimenti e di conoscenza. Mi dicono che qui è stato costruito l’Ospedale San Giovanni dopo venti anni di lunghe peregrinazioni e fatiche, costato 85 miliardi di lire circa. Dopo cinque anni dalla sua apertura, drammaticamente per la città, veniva chiuso dalla magistratura per difetti sui materiali di costruzione. So che fra i vari materiali scadenti era stato utilizzato meno cemento. Mi colpisce che il giornale il Manifesto non è posto in vendita e dell’Unità si trova solo qualche copia sporadica. Gli edicolanti mi dicevano che nonostante le loro richieste non venivano riforniti. Come al solito mi informo anche se la raccolta differenziata o la raccolta porta a porta è effettuata come previsto dal decreto Ronchi, ma incredibilmente mi dicono che ci sono solo due cassonetti uno indifferenziato ed uno multimateriale (vetro, plastica, carta, ecc tutto insieme) e che gli operatori dovranno dividerlo. Gli abitanti mi confermano che questo non succede e che tutto viene conferito in discarica o bruciato nei famigerati termodistruttori. Veniamo accolti nel centro storico in un palazzo della Caritas con molto calore e amorevolezza.
Passeggiando noto la bellezza di questo centro storico dove ci sono duemila abitanti, ma stranamente trovo molte abitazioni in stato di degrado totale. Sono tutte bellissime e di pregio storico in materiale tufaceo che con il tempo si è deteriorato. Chiedo informazioni agli abitanti che cordialmente mi rispondono, misti di incredulità che dopo tre piani regolatori ed un piano particolareggiato del centro storico e dopo la famosa frana del ’66 veniva promessa più di una volta la riqualificazione, cosa che non è mai avvenuta. Chiedo anche qual è l’economia di sostentamento del luogo e mi dicono che è solo impiegatizia, ormai la rigogliosa parte agricola è ormai in fase morente e che l’emigrazione, già forte, è in grosso aumento. Noto che anche questo popolo così cordiale e meravigliosamente ospitale e questa terra generosa come colti da un malessere contagioso che non colpisce solo Napoli è in una situazione grave sia a livello ambientale che economico. Forse questa è la situazione di tutto il Sud, lasciato in mano a poteri locali e centrali? [Mauro Migliazza]
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7 commenti Aggiungi il tuo

  1. Anonimo ha detto:

    mauro vieni presto alla sanità qui molta gente ti aspetta. ciao Pino

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  2. Anonimo ha detto:

    LA SICILIA E' TERRA DI MAFIA MA ANCHE DI GENTE SIMPATICA E DIVERTENTE. LA SICILIA E' LA MIA SECONDA PATRIA. LA SICILIA E' BELLISSIMA. W LA SICILIA E W LA SANITA'

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  3. Forza Milan ha detto:

    UN GIORNO mi trovai a passare per questo posto, chiesi ad una persona come mai nessuno portasse il casco, mi disse che in quasi nessun quartiere il casco va messo, dai quartieri spagnoli a scampia, da poggioreale e rione don guanella ecc ecc. non c'è una spiegazione a tutto questo ma credo che in primis la differenza di qualità della vita faccia il suo buon corso, la civiltà non c'entra nulla.

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  4. Anonimo ha detto:

    nella sanità al più presto il porta a porta, solo così la dofferenzaita può aiutare a non inquinare. Rosa

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  5. Celestina ha detto:

    se volessero fare realmente la differenzaita nel quartiere basterebbe poco e con poco dispendio di energia. basterebbe iniziare a fare il porta a porta per luoghi per vie o piazze, e chi non si impegna a buttare e a differenziare la NU non ritirerebbe la Munnezza. come fanno anche in altri paesi. Celestina

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  6. Anonimo ha detto:

    Sondaggio sul metodo “porta a porta” promosso dalla Municipalità 3, clicca qui

    Dopo le battaglie portate avanti dai cittadini della terza Municipalita’, il nostro quartiere e’ stato il primo ad essere interessato dal metodo di raccolta differenziata dei rifiuti “porta a porta”.

    Dopo i buoni risultati ottenuti c’e’ tanto altro ancora da fare per migliorare la raccolta differenziata gia’ in atto, ma soprattutto per estenderla a tutta la città per eliminare finalmente il problema dei rifiuti a Napoli.

    Togliere i rifiuti dalle strade non significa metterli nelle megadiscariche al contrario biosgna differenziarli per prevenire disastri ambientali e tutelare la salute e l’igiene pubblica.

    Per questo il Comitato salute e ambiente della III Municipalita’ sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione affinche’ il Comune di Napoli di concerto con l’Asia provvedano immediatamente all’estensione della raccolta differenziata nella parte ba ssa dei Colli Aminei, alla collina di Capodimonte, alla Sanita’ ed in tutta la III Municipalita’.

    Dopo gli scandali che hanno travolto e stanno travolgendo l’amministrazione comunale il primo passo per uno scatto di orgoglio che questa nuova giunta e’ chiamata a fare non puo’ prescindere dalla raccolta differenziata spinta.

    Per questo invitiamo i cittadini della III Municipalita’ a dare la propria adesione attraverso il sito http://www.comune.napoli.it/municipalita3

    Le adesioni saranno indirizzate al Sindaco di Napoli , all’Assessore ai rifiuti ed ai vertici dell’Asia.

    Comitato Collinare Salute e Ambiente III Municipalita’

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