alla posta per telecomunicare

Una impressionante folla di persona, vecchi, giovani e meno giovani, uomini e donne con i bambini che strillano, una fila interminabile… perché i numeri non funzionano?, ma bisogna stare indietro altrimenti si perde il posto: “Antò, sto da stamattina, devo solo pagare una bolletta della luce”, dice Patrizia appena mi vede entrare. Quando arrivo io la folla è meno soffocante. L’ufficio postale della via Arena alla Sanità è chiuso, e con esso anche l’ascensore che porta sopra il ponte, dove c’è un altro (unico e inconsolabile) ufficio di telecomunicazioni.

Cazzo, l’unica posta del rione non funziona, va bèh, faccio il sacrificio, vado sopra il ponte… ma benedetto, non funziona neanche l’ascensore, per me che ho ancora i piedi buoni va bene, ma per le persone anziane? Un signore con la scusa che doveva chiedere soltanto una informazione ha superato la fila e ha pagato la sua bolletta, fottendo un po’ tutti ma beccandosi le imprecazioni della gente: “’a prossima vota si site cazzo che passate?!”, ha detto una donna seguita poi a raffica da tutti gli/le altri/e. La circonferenza è strettissima, la calca ti spinge verso gli sportelli dove le persone stanno pagando o prelevando: “guagliò, nun guardà ‘e fatt mie?!” dichiara una donna; e l’altro di rimando ha risposto: “nun ce pozzo fa niente se manno chiavato nu’ cavace a rete , n’appoca me sfunnavn’o culo… o vedite che folla ca ce sta!?”.

Un uomo che si agitava muovendo velocemente il corpo, le braccia, la testa, pareva in preda al ballo di san Vito, accompagnato da un’altra persona, cercava di farsi spazio tra la folla per ritirare la sua pensione. L’atro che lo sosteneva sembrava essere in bilico, lo sforzo per tenere l’uomo lo faceva più volte barcollare. Era la scena di un film surreale, l’uomo che si muoveva sembrava lo facesse di proposito: “Gli hanno tolto l’accompagnamento, mo’ il 25 dobbiamo andare all’Inps per la visita… ha il morbo di Parkinson” ha spiegato una donna. Un uomo tra la folla che ascoltava e guardava ha dichiarato in modo altezzoso: “i politici dovrebbero avere paura del popolo allo stesso modo in cui noi abbiamo paura della camorra”. [+blogger]

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. nicola ha detto:

    stamattina c'ero anche io alla posta è c'era una folla infernale. pero' volevo dirvi che per fortuna quella di capodimonte è aperta anche in pomeriggio fa orario continuato

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  2. Anonimo ha detto:

    la POSTA la POSTA ma che problema, non solo tante sciocchezze ma questa è una delle più inaccettabili. un bel esposto al Comune, anche se credo che in piena campagna elettorale nessuno ci ascolta. O FORSE SI?

    Io direi di provarci, non costa nulla, più volte questo tipo di denunce sono servite, diamoci dentro, anche voi della RETE

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  3. Anonimo ha detto:

    chiudete anche quella del ponte e fatene aprire un'altra molto, ma molto più grande.

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