Non so se quando vedo una partita di calcio, sto realmente assistendo ad un gioco, oppure ad una “dialettica” che converte ogni cosa per i suoi usi e consumi. 300 milioni di euro per un uomo che tira il pallone? (Il peggio sono i procuratori, pagati fior di milioni per non fare un cazzo) Sto incominciando a credere che Neymar, Messi e Ronaldo non sanno giocare al calcio. E sì, perché, se la passione è superata, se la voglia di divertire e divertirsi è limitata da un contratto (che non scaturisce dal bisogno primario), allora questo vuol dire che la finzione ha oltrepassato ogni limite. Bene, ci sono registi di film famosi, che hanno scritto pagine di lucida letteratura cinematografica. Registi che, con il solo potere della fiction, hanno elaborato libri di storia e di religione e trascritto interi libri di cultura letteraria.
Mi chiedo, il calcio ha il potere di fare questo? I film non possono essere truccati, le partite di calcio, invece, possono essere scontate. La logica economia parte da una assunto fondamentale: un minimo sforzo per un massimo risultato. Ecco qui la differenza abissale e indispensabile per capire che i tre giocatori di cui sopra non sanno giocare a pallone. Meglio il Pomigliano o la Sarnese, sicuramente più forti del Real o del PSG. Mi si può contestare che “una volta arrivate in alto tutto è diverso?!”. Bene, allora questo vuol dire che in alto, proprio perché è tutto diverso, le squadre non sanno giocare. Tutta qui la differenza calcistica. [+blogger]