ascolta il boia

“Dalla strada aprì ed entrò un gigante pieno del profumo dell’aria del fiume. Senza lasciar tempo di capire nulla sollevò una sedia e la spaccò e con quei randelli sospingeva i clienti terrorizzati nell’angolo i tre giovanotti si spingevano alla parete inorriditi come viole del pensiero sotto la pioggia, quando all’ultimo momento quel gigante sollevò quei due randelli ed era ormai sul punto di uccidere, con quei resti della sedia incominciò a dirigere e canticchiare… Colomba grigiolata, dove sei stata? Cantava così a bassa voce dirigendo, quando finì gettò via i resti della sedia, pagò al cameriere quella sedia, e sulla porta si girò e ai clienti terrorizzati disse… Signori, sono l’aiutante del boia… e se ne andò, infelice, sognante, forse era quella stessa persona che un anno prima, vicino al mattatoio di Holesovice, mi aveva puntato contro a notte un coltello finlandese e dopo avermi costretto in un angolo aveva estratto un foglio e mi aveva letto una poesia sul bellissimo paesaggio di Ricany e poi si era scusato, che un modo diverso di costringere la gente ad ascoltare la sua poesia finora non lo conosceva”. [Bohumil Hrabal – “Una solitudine troppo rumorosa”]

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