Vicoletto san Gennaro dei poveri è diviso in due. Due strade totalmente differenti, impazziscono i postini, i corrieri, e anche i cittadini che, per arrivare in questo luogo, possono fare centinaia e centinai di metri in più. Il primo è lungo 200/300 metri, il secondo è esattamente il triplo. Antonio, abitante fin dalla nascita, mi ha detto che l’ultima volta che ha visto uno spazzino è stato circa 10 anni fa. “Per il resto è la gente che tiene pulito (per quello che può) il vicoletto: ognuno vicino alla propria abitazione, spazza, lava e toglie le erbacce dal marciapiede… io lo faccio quasi sempre”. Continua Antonio “In effetti il camion della spazzatura o della differenziata arriva, e riparte subito, fino a piazza san Gennaro, che è sempre un cesso pieno di cartacce e cartoni. Dietro i bidoni della plastica e della vetro, c’è sempre una piccola discarica a cielo aperto: divani, quadri, frigo, materassi, calcinacci, munnezza varia”. “Però la cosa che proprio non riesco a capire è perché non vengono a spazzare in questo vicoletto. Molta persone vivono a piano terra, a livello stradale, qui si potrebbe fare il porta a porta meglio che in via Sanità, ma perché lì si e qui no?”.
Il quartiere Sanità è migliorato, non c’è dubbio, per gli abitanti della via Vergini, di via Arena … e via e piazza Sanità. Ma cosa è migliorato? La percezione che in questo rione c’è brava gente e che non ci sono più camorristi? La Sanità è sempre stata considerata come luogo di frontiera, soprattutto dagli abitanti di Napoli e dai mass media. La rivoluzione in questo luogo è avvenuta (e sta avvenendo) in un modo del tutta sui generis: mentre fuori ad uno dei palazzi del Sanfelice, (qualche anno fa), è stata ferita una persona con una rivoltella, il giorno dopo, nella normalità più assoluta, una caterva di turisti fotografa il portale e si ferma a mangiare proprio dove è accaduto la sparatoria. Mentre si fanno le stese gli abitanti di tutta Napoli aspettano ore per mangiare una pizza e per assaggiare un dolcetto inventato nel quartiere. Qualcosa non quadra se la razionalità non mi inganna.
Adesso mi spiego anche perché, questo rione, è per una parte di serie A e per l’altra di serie B. Infatti la differenziata porta a porta è arrivata finalmente alla via Vergini, alla via Arena e alla via Sanità e nei vicoli perpendicolari ad essi. Poi in parte Alla Via San Gennaro fino all’Ospedale omonimo. Esattamente il percorso obbligato che compiono i turisti accompagnati dalle guide. Spero di essere smentito nel momento in cui fanno, se è vero e se è possibile, l’uscita della Tangenziale e il mega parcheggio per i pullman turistici, quest’ultimo, proprio a ridosso di uno dei vicoletti San Gennaro dei poveri. Se, quando sono ultimati i lavori, lo spazzino arriva con la sua bella mazza e il suo bel bidone, allora mi sento autorizzato a chiedere ad Antonio di lasciare definitivamente, dopo 50 anni, la propria abitazione e il rione: a questo punto è evidente che è lui, e gli altri abitati del posto, ad essere considerato una schifezza. [+blogger]
Il problema è che da quando hanno messo i bidoni per la raccolta differenziata nella sanità, tutti vengono a buttare l’immondizia qui a San Gennaro, e, come se non bastasse, dobbiamo pulire noi tutta la sporcizia in piazza e pretendono anche il pagamento delle tasse sulla spazzatura!
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Tutto vero, anche qui a S. Capodimonte non vediamo uno spazzino da secoli, arrivano fino alla statua di Totò poi proseguono per S, Severo. Qui non abbiamo nemmeno i bidoni mettiamo i sacchetti ancora a terra
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