paura

Siamo minacciati da una guerra stupida, come tutte le guerre stupide, che minacciano i sederi della povera gente. Ecco perché la canzone, “Era meglio morire da piccoli/con i peli del culo a batuffoli, che morire da grande soldato/con i peli del culo bruciati”, non fa per niente ridere, per non dire altre cose. E’ possibile che ci facciamo governare da pazzi che, ogni anno, comprano centinaia di bombe atomiche? Assistiamo inermi all’escalation di una possibile guerra nucleare, così come assistiamo ad una finale di Champions leauge. Forse l’umanità non ha più paura di essere annientata? E’ possibile che la morte terrorizzi solo il singolo e non la collettività?

Quando Monsieur Verdoux viene arrestato, prima di essere condannato dalla Corte, dice: “In tutto il mondo si fabbricano ordigni sempre più perfetti per lo sterminio di massa della gente; e quante donne e bambini sono stati uccisi senza pietà?! E magari nel modo più scientifico. […] Però io nell’atto di rilasciare questa valle di lacrime, voglio dirvi soltanto, a ben rivederci, presto”. La scena poi si sposta dall’aula del tribunale alla cella dove l’assassino aspetta la sua esecuzione. Nel frattempo arriva un giornalista e gli chiede: “Bhè, allora, Verdoux, dovete ammetterlo, non rende il delitto”. “No, cioè non quello al dettaglio” risponde il condannato a morte. “Che vorreste dire”, replica il giornalista. “Per avere successo in qualsiasi cosa, bisogna essere organizzati…”. “Non vorrete lasciare la vita con questa cinica affermazione?!”, risponde ancora il giornalista, incredulo. Disteso sul lettino, Monsieur Verdoux, replica: “Fare l’idealista in questi frangenti sarebbe esagerato, non vi pare?”. La scena è surreale, così l’ospite fa la sua ennesima domanda: “Che sono quelle teorie sul bene e sul male in tempo?”. Il carcerato risponde: “Oh l’ho inciampato entrando. Un napoletano avrebbe fatto dietrofront, oh paese felice..” “La felicità non è fatta per i mortali”, ribadisce il giornalista. “Chi può dirlo, nessuno l’ha vista, non si sa”, replica Verdoux. “Sentite Verdoux, vi sono stato amico per tutto il processo, datemi uno spunto che contenga una morale. Voi il tragico campione di una vita di delitti”. “Non mi pare di dovermi considerare un campione in tempi come questi”, risponde il condannato. “E voi lo siete di certo in fatto di ammazzamenti”. replica l’uomo”. Così, Monsieur Verdoux, alla fine del discorso, gli spiega l’affare guerra: “Eppure è quella la base di molti affari: guerre, conflitti, tutti affari. Un omicidio è delinquenza, un milione è eroina. Il numero legalizza mio caro amico”.

Riprendendo un discorso differente, la risurrezione è ormai consacrata nei videogiochi, così come l’immortalità digitale ci è data grazie ad un download o un upload. Non è un discorso nuovo, sono i suoi effetti ad essere ancora sconosciuti. Certo, se noi e le nostre famiglie soccombiamo sotto le macerie, asfissiati dai gas e dalle infezioni, la speranza di sapere che in un mondo parallelo c’è l’esistenza, mette le nostre vite al riparo da ogni costrizione infernale. E’ il passaggio di un tempo? Così come il gioco del calcio non è come quello di trent’anni fa, la riproduzione della specie non è più riconducibile all’atto sessuale? La Madonna, in questo caso, avrebbe da ridire sulle sue intime rivelazioni. Ma, follia a parte, il silenzio di fronte al fatto che ogni giorno la catastrofe diventa sempre più reale, non ha precedenti nella storia passata. La frase, Muore Sansone con tutti i filistei è possibile che sia compresa solo dagli assassini? E’ tempo di ribellarci, non possiamo restare a guardare. La guerra ci può annientare tutti. La guerra giusta o per attacco o per minaccia o per orgoglio, non ha ragione di essere. Soprattutto se non lascia scampo a nessuno. Un missile “intelligente” non ha un anima, non distingue i soldati dai civili. Di solito un camorrista non fa saltare il cervello di un bambino, come invece fa una guerra per legittima difesa”. [+blogger]

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