anime di napoli

“Mi chiamo Pietro Gargano, lavoro da 40 anni per il quotidiano il Mattino, oggi sono capo redattore ed editorialista. Napoli è una città alla rinfusa, ha una storia complicata. Come un quadro di Caravaggio: anche quando ci sono i coni di luce che la rischiarono, il fondo resta opaco… indecifrabile. 

Vi racconto una breve storia.

Dopo il terremoto del 1980, chiamammo uno scrittore di fama internazionale, perché ci raccontasse la città traballante. Qui venne James Baldwin, che di diseredati se ne intendeva. Vide  e rimase molti giorni. Dopodiché ci inviò una lettera in cui c’era scritto: Scusate, ma io di questa città non ho capito perfettamente NULLA. Sarei disonesto se ne scrivessi.

Bene, io credo che sia l’articolo inedito più onesto mai apparso su Napoli, quello di Baldwin. La città non è mai stata padrona di se stessa, dai Greci che la fondarono, poi dopo sono passati un poco tutti e con questi stranieri dominatori i napoletani hanno dovuto fare i conti. E hanno risolto rubando molto e trasformando. A Napoli poi non convivono soltanto le epoche, convivono anche le classi sociali. E’ una città che sia in orizzontale che in verticale, lascia insieme poveri e ricchi per un reciproco interesse tutto sommato. Il primo piano dei palazzi noi lo chiamiamo ancora piano nobile, i terranei invece sono riservati ai poveri: ma questa è la Napoli verticale. Poi c’è la Napoli orizzontale che ha le stesse caratteristiche, persino sottoterra, persino nelle grotte. Qui nel mio palazzo c’è una cavità di tufo enorme.  Nei tempi antichi, i ricchi parcheggiavano qui le loro carrozze e cavalli. I cavalli scapparono, arrivarono al Pallonetto di santa Lucia, e furono giustamente mangiati dagli abitanti poveri del luogo, dell’altra Napoli… di una delle tante altre Napoli”. [dal film Zielen van Naples, 2004]   

Traduzione

I’m Pietro Gargano. I’ve been working for the newspaper il Mattino for 40 years. At the moment I’m the editor-in-chief and a columnist. Naples is a confused city, with a complicated history. Just like a Painting by Caravaggio: Where there’s light…the ground remains dark, impenetrable. A brief anecdote.

After the 1980 earthquake we asked several authors to write about Naples. James Baldwin, for instance. He came here to get to know the city and he wrote: I’m sorry, but I don’t understand a single thing about this city. I can’t write anything about it.

As far as I’m concerned that was the best unpublished article about Naples.Ever since the Greeks founded it, it has never had any from of self-government. Neapolitans have always managed to ward off foreign oppressors. Also by embracing certain aspects of foreign cultures. Through the centuries, the various classes have become intertwined. In this city, the rich and poor work together in every area… because of a mutual interest. The first floor is still called the Floor of the Noblemen. The ground floor is for the poor. That’s the vertical aspect of Naples. Horizontally, it’s equally typica. Even underground, in the caves. There’s an enormous cave under my buildind. In the olden days, the rich “parked” their carriages and horses here. One day two horses escaped to the poor district. They were of course eaten by the poor in the “other” Naples. Certainly not the only “other” Naples. [Traduzione sottotitolata nel film Zielen van Naples, 2004]

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