Passo quasi ogni giorno per via Duomo (un tempo strada dove un capo d’abbigliamento lo potevi pagare un occhio della testa), la via delle spose e degli sposi, della Cattedrale e dell’oro di san Gennaro. La via dei musei e dell’archivio storico, negozi e griffe internazionali, affollata di auto e di gente che fa (faceva) shopping. Strada ambita dalla camorra. Nel tempo la strada è diventata sempre più isolata. Chiusi i negozi e spente le luci: così si spegne la luce di una via bellissima e tradizionale. Trent’anni di anonimia e di tristezza per poi, da qualche anno, ricominciare la sua missione del passato: essere un luogo allegro.
Oggi via Duomo conta ben quattro librerie, ultima aperta poche settimane fa*. In un tempo dove le librerie chiudono per “inefficienza”, la storica libreria Paravia di Torino, solo per citare l’ultima scomparsa, questa controtendenza rassicura l’anima e la lettura, e assicura un primato che in passato era quasi impossibile. L’ultima che ho incontrato è piccola circa 10 metri quadri. Volevo entrare se non fosse perché affollata da due persone che parlavano con la libraia. L’altra materializzatasi circa due anni fa (dista una ventina di metri da quest’ultima), è molto più grande e per mantenersi ha adottato anche la formula caffè, tè, dolcetti relax. Le altre due invece resistono, sono storiche e permangono dopo tutte le vicissitudini e i patimenti. E’ proprio il caso di dire: questa è una buona notizia. [+blogger]
Siamo di fronte ad una rinascita di una strada veramente bella. Indicativo è che ci sentiamo amo ben 4 librerie: fantastico. Comunque un modo per migliorare nella speranza di un futuro migliore. Forza e coraggio.
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