Troppi commenti e troppi estremisti social, questo mi fa molto più paura del coronavirus. Quello che mi spaventa di più è il linguaggio di alcuni uomini delle Istituzioni, penso al nostro presidente della regione che tanto ha fatto “ridere” usando il termine lanciafiamme. Francesco Emilio Borrelli, consigliere Regionale dei verdi, via Twitter, ha usato il termine “cavernicoli” per definire le persone che in un video cantano e ballano disattendendo i divieti di questi giorni. I commenti che ha scatenato sono lapalissiani, ne cito alcuni:
“Poteva essere una città qualunque… Invece… #Napoli”;
“Anche per loro sono pronti i tubi che gli verranno infilati dappertutto. Diventeranno cavernicoli intubati. Meglio sarebbe comunque, non intubarli; tempo e soldi sprecati”.
“‘O lanciafiamme! Subito”.
“Basterebbe mettere in quarantena tutto il rione, così a quei deficienti, passa la voglia di fare cretinate. Ovviamente una quarantena controllata dai militari, costringendo tutti gli abitanti in casa”.
“Ma che denuncia… un colpo alla nuca e basta”
“Buttate una bomba!”
“andrei a prenderli con il Napalm”
Il terrore di queste settimane, almeno su internet, sta creando un caos democratico inaccettabile. Così come è inaccettabile che un uomo delle istituzioni etichetta gli esseri umani con l’aggettivo “cavernicoli”. Le persone mostrate nel video dal consigliere, se non si tratta di una bufala (prima il video l’ha denunciato il sindaco di Pozzuoli), sono degli irresponsabili e vanno puniti per legge, però il giudizio di valore non deve mai sostituirsi alle norme vigenti. Il linguaggio ha la sua responsabilità, così come le azioni che servono per incutere paura. In questo determinato tragico periodo storico non possiamo permettere di contagiarci ulteriormente, ma così come è giusto far rispettare le regole, è altrettanto giusto non dimenticare che esistono il potere esecutivo, quello legislativo e il giudiziario. Nessuno di questi tre poteri deve superare l’altro, così come nessuno può arrogarsi il diritto di aizzare le masse, per di più masse impaurite.
La paura dell’altro fa sempre puntare il dito contro qualcuno o qualcosa come un capro espiatorio. Ieri a Mezz’ora in più l’economista Luigi Zingales ha dichiarato che: “I paesi del nord Europa trattano in modo razzista il sud Europa e, le persone del nord Italia, trattano in maniera razzista le persone del sud Italia”. Il razzismo e le etichette sociali sono una cosa, la cooperazione e le norme giuridiche sono altro. L’ignoranza la combattiamo aprendo le scuole e non cacciando le streghe; i ladri vanno puniti per legge e non tagliando loro le mani; i politici corrotti vanno in galera e non alla forca; gli assassini all’ergastolo e non alla pena di morte.
Non mi muovo da casa, esco solo per fare la spesa e andare in farmacia. In tv, così come via internet, mi informo della situazione attuale. Parere mio, credo che sia molto più difficile sconfiggere il populismo della paura che il covid-19. [+blogger]