Continua a fare informazione lo sportello occupato da anni nell’Ospedale san Gennaro. Un punto d’incontro fra dirigenti, politici, amministratori, medici, infermieri, gente del quartiere. I volontari filmano, fotografano, testimoniano, propongono, scrivono documenti di ogni genere per difendere la sanità pubblica; manifestano giorni interi, invocando collaborazione con altre realtà; e per ora non si sono ancora arresi nonostante le loro richieste, richieste spesso rimaste inascoltate. Alcune “battaglie” vinte, come il punto di primo intervento – PSAUT – prima istallato poi tolto e successivamente ripristinato definitivamente. Continua i loro lavoro per strada e per la collettività. Questo un modello da imitare, da esportare, un modo di lottare confrontandosi, dialogando… e a volte strillando con un megafono.
Ho partecipato a diverse di queste riunioni “private”, soprattutto quando c’era un dirigente o un politico. L’impressione è stata quella di trovarmi nella scena finale del film “Le quattro giornate di Napoli” quando, con tutta calma, un cittadino comune che partecipa alla resistenza dice al colonnello tedesco: “iatevenne!”. Qui però, rispetto alla fiction, quell’iatevenne ha un’altra accezione, un altro sapore, un modo per esprimere una delusione (perché chiudere un presidio di legalità?), un modo per affermare la pluralità (perché le nostre proposte non vanno bene?), un modo per far comprendere che insieme le cose possono cambiare. Non c’è solo quel “prenderemo provvedimento o valuteremo le vostre proposte”, c’è invece una osservazione lucida, non privata ma pubblica, una osservazione che rispetta realmente la democrazia (termine questo abusato, improprio, spesso solo definito…), una osservazione che non può essere fraintesa.
Non ci sono qui gli interessi singoli perché altrimenti non si capisce cosa spinge Pasquale il disoccupato, Arcadio il prete, Peppe il precario, Giggino l’imbianchino, Marcella l’ammalata, Caterina la suora, Mauro il volontario, Francesca l’impiegata a chiedere con forza, da anni, da sempre e senza stancarsi mai: “riaprite l’ospedale san Gennaro!”. [+blogger]