Ieri, 8/11/2019 su rai radio1, Giancarlo Loquenzi ha dedicato una puntata alla città di Venezia. Una delle città più visitate al mondo, con 25 milioni di turisti l’anno, e anche uno dei luoghi dove la qualità della vita è tra le più basse d’Italia. Venezia ha avuto quasi 180 mia abitanti, oggi ne conta solo 53 mila. Napoli, invece, ha iniziato a spopolarsi partendo dal Borgo Marinaro, poi è toccato al centro storico (decumani), adesso tocca alla rione Sanità e ai quartiere spagnoli. Intendiamoci, ci vuole tempo per raggiungere le statistiche della città lagunare, ma siamo sulla buona strada visto la velocità con cui sta avvenendo la rivoluzione napoletana. Una delle caratteristiche principali dell’aumento del turismo, quasi per una conseguenza logica, è la chiusura di luoghi dedicati ai suoi abitanti, come gli ospedali, gli asili nodo, i consultori ecc; per contro aumentano i fast food o ristoranti, i voli, le agenzie turistiche ecc.
Questa trasformazione, soprattutto nel nostro quartiere, ha nelle sue rappresentazioni la figura dell'”eroe”, figura che trascende ogni forma critica, che salva il rione distribuendo posti di lavoro, creando economia e ricchezza… ma per chi?, e in che modo? quali forme di democrazia e assistenza si attuano? La gentrificazione aiuta sempre di più i ricchi e minaccia sempre di più i poveri. I problemi del rione Sanità non sono mai stati risolti, anzi, con l’arrivo del turismo questi problemi sono aumentati e per di più nascosti, cosicché tutto adesso appare normale, nuovo, in forma originale. Per contro oggi c’è l’aumento esponenziale degli affitti, un basso oggi costa 600€ al mese, un locale commerciale anche 2000 euro. I servizi ai cittadini sono pressoché assenti: le scuole sono chiuse, non c’è l’ospedale, non ci sono i pullman, non c’è l’ufficio postale, non ci sono i parchi pubblici, non c’è un cinema, non c’è una biblioteca, non ci sono strutture per i poveri (tutte cose che in passato esistevano e funzionavano benissimo).
I 45mila abitanti di questo luogo, da circa 10 anni, si trovano inghiottiti da un sistema mediatico (quello che definisce il modello Sanità), che vanta progressi funzionali e rivoluzionali, che abbatte la povertà e la camorra. In questo arco di tempo la camorra ha fatto più stese e morti ammazzati che in passato; in questo arco di tempo un lavoratore che porta caffè o pizze al massimo guadagna 400 al mese. Mentre prima tutto ciò era evidente, adesso è occultato dalle notti bianche, dalle decine o centinai di turisti che arrivano ogni giorno, dalla trasformazione borghese (permettetemi questo termine), che sta sostituendo quella che un tempo era l’inciviltà e il non rispetto delle regole: un tavolino o una vetrina posizionati sulla zona pedonale un tempo erano abusivi, oggi sono funzionali al turismo. La zona pedonale viene allargata, come per citare l’ultima arrivata alla via Arena alla Sanità, per poi ristringersi di nuovo perché occupata dalla merce in vendita dei vari commercianti del luogo.
La qualità della vita nel quartiere, già ridotta in passato, si sta sgretolando nell’ottimismo, nella figura dell’uomo carismatico che risolve i problemi a suon di spritz e, come qualcuno direbbe, di musica dal vivo. La colpa non è di nessuno se l’euforia generale ha innescato un sistema invisibile di disgregazione. Così come la nostra povera Venezia, Napoli e il rione Sanità, stanno vivendo una “rinascita arrovescio” con la consapevolezza che tutto ciò, per adesso, non può essere neanche criticato. Come ogni secolo che passa e porta con se i suoi cambiamenti, così tra cent’anni forse potremo leggere le differenze che hanno contrassegnato questo singolare periodo storico. [+blogger]
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