iris fontanelle

IRiS Fontanelle

Istituto di Ricerche Storiche sulla religiosità e sul lavoro a Napoli

Oggetto: Sull’Avviso Pubblico per la gestione del Cimitero delle Fontanelle, perplessità e proposte. L’associazione IRiS Fontanelle, storica espressione del Rione Sanità e della parrocchia delle Fontanelle, impegnata in attività di volontariato sul territorio e di ricerche sulla religiosità e sul lavoro a Napoli, fa le seguenti considerazioni sull’Avviso pubblico per la gestione del cimitero delle Fontanelle. L’Avviso pubblico parla del cimitero solo come bene culturale e ignora che è anche un luogo sacro e di culto.

Tutti i cimiteri, anche quelli storici, sono luoghi sacri. I contenuti che devono esprimere questa sacralità sono dati dalla tradizione, dalla normativa e dalla presenza del cappellano. Alle Fontanelle c’è un ossario dove le ossa sono esposte con un allestimento museale, voluto dalla Chiesa napoletana, che testimonia della complessità della sua storia. Il cimitero delle Fontanelle non è però solo un bene culturale e un bene sacro, è anche un singolare luogo di un culto, quello dell’adozione delle capuzzelle che, a Napoli nella Basilica di San Pietro ad Aram e nella Parrocchia dei Santi Cosmo e Damiano, è gestito direttamente dalla Chiesa. Alle Fontanelle il culto è invece affidato allo spontaneismo dei fedeli e degli operatori turistici, con manifestazioni spesso folcloristiche, che rendono felici molti turisti e alcuni antropologi. È un culto ormai marginale nella realtà napoletana che, tuttavia, esprime una pietà religiosa che papa Francesco, con l’enciclica Evangelii Gaudium, ha indicato come terreno di evangelizzazione. Gli operatori turistici e alcuni ambienti culturali tendono ad ignorare questi aspetti e a fare del cimitero delle Fontanelle un parco a tema sulla superstizione e sul paganesimo del popolo napoletano. È questa anche la scelta che fa il Comune di Napoli con l’Avviso pubblico? Alcune dichiarazioni sembrano andare in questa direzione.

La seconda considerazione riguarda la scelta di affidare la gestione del cimitero a un ente del terzo settore. Sarebbe stato preferibile che la gestione restasse al Comune tramite una sua partecipata o, in alternativa, fosse affidata alla Curia Arcivescovile con provvedimento normativo. La scelta del Comune è avvenuta senza consultare la commissione consultiva per il cimitero delle Fontanelle, istituita con delibera della Giunta Comunale del 3 aprile 2015 e senza tener conto del Protocollo d’intesa sottoscritto dal Sindaco Luigi de Magistris e dal parroco delle Fontanelle don Giuseppe Rinaldi il 1giugno 2016. Siamo davanti ad un’azione amministrativa di una disinvoltura sconcertante. Anche alle Fontanelle si sceglie di sperimentare questa nuova forma di gestione di beni pubblici, alternativa all’impresa privata e all’impresa pubblica, per affrontare la storica difficoltà dell’Amministrazione del Comune di Napoli di gestire il suo patrimonio culturale che, nel caso del cimitero, ha raggiunto livelli di degrado, anche culturale, assolutamente inaccettabili. Il pericolo è che questi strumenti nuovi, se da un lato offrono la possibilità di valorizzare l’immenso patrimonio culturale e di volontariato che c’è a Napoli e nel Rione Sanità, dall’altro rappresentano spesso nuovo terreno di sfruttamento e di precarietà del lavoro, di evasione fiscale e contributiva. L’arretramento della gestione pubblica a favore del terzo settore, in settori come l’istruzione, sta già producendo, anche nel Rione Sanità, un’accentuazione delle diseguaglianze già molto forti e oggi accresciute dalla rivoluzione digitale.

La terza considerazione riguarda il rapporto con il territorio che viene più volte menzionato nell’Avviso pubblico, ma in modo molto generico. Nel Rione Sanità l’associazionismo è molto presente, ma anche molto variegato e complicato. Il fatto che le associazioni non siano state consultate, né che ci sia stato un dibattito pubblico sulla scelta e sui contenuti dell’Avviso pubblico lascia molto, molto perplessi. In base alle considerazioni sopra esposte, IRiS Fontanelle auspica innanzitutto che il cimitero delle Fontanelle sia al più presto riaperto e, in merito all’Avviso pubblico, ritiene necessario:

che la Curia Arcivescovile napoletana nomini il nuovo cappellano, come già fatto in data 9 aprile 2014 per padre Evaristo Gervasoni, che ha lasciato Napoli per altra sede;

che il cappellano faccia parte della Cabina di regia.

che dopo apposita consultazione vengano emanate dalla Cabina di Regia linee guida del rapporto con il territorio;

che la fruizione gratuita sia estesa a tutti i residenti nella città di Napoli e non solo a quelli della terza municipalità.

che il bilancio e la struttura lavorativa e di volontariato dell’Ente del terzo settore siano resi pubblici e consultabili presso gli uffici del Comune di Napoli.

[Il Presidente di IRiS Fontanelle Rocco Civitelli]

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Paola ha detto:

    Purtroppo non prenderanno in considerazione questa “protesta”. Il cimitero delle Fontanelle è già sfruttato da molte associazioni che si improvvisano esperte e si fanno pagare biglietto e frottole comprese.

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  2. Mauro ha detto:

    Il Cimitero è il boccone più ghiotto del posto. Da moltissimi anni ci tutti vogliono metterci le mani. Questo luogo se gestito dai privati diventa una miniera d’oro, così com’è oro sono le sue storie. Ma purtroppo del culto rimarrà solo un esemplare Comico e Grottesco, che affascinerà gli ignavi. Si commercializza la lussuria e non la storia.

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